Nel mezzo del cammin … mi ritrovai in Gargagnano di Sant’Ambrogio di Valpolicella, sulle colline che dominano Verona.
Qui le vigne sono Possessioni della famiglia Serego Alighieri, in particolare acquistate nel 1353 da Pietro Alighieri, figlio del sommo vate, che questo aveva seguito durante il suo esilio veronese.
Sono quindi ventuno generazioni che mantengono vive le Possessioni, simbolo della storia vitivinicola della Valpolicella. Oggi i Conti Serego Alighieri sono affiancati da Masi nella produzione di vini prestigiosi, eredi di una tradizione vitivinicola antica, nobile ed esperta.
Alighieri divenne Serego Alighieri nel 1549 con l’unione tra la famiglia Alighieri, che si era trovata ad avere solo eredi femmine, e i Serego, potente famiglia dell’impero: da allora la discendenza porta il doppio cognome Serego Alighieri. Marcantonio Serego si dedicò attivamente nel Cinquecento a inedite forme di agricoltura e a nuove soluzioni per bonificare e accrescere la redditività delle sue possessioni. A partire dal Settecento si è sviluppata nella tenuta un’agricoltura intesa come scienza ed arte, dove ogni coltura è ubicata nel suo habitat naturale. Negli Anni Venti del Novecento Pieralvise Serego Alighieri, dopo la filossera, istituì la Scuola di Agricoltura a Gargagnago per reimpiantare i vitigni autoctoni locali.
Dal 1973 Serego Alighieri è tra le tenute di grande valore storico e vitivinicolo nell’alveo del Gruppo Masi. Oggi la proprietà si apre ai visitatori per svelare l’anima della Valpolicella e la sua memoria storica.
Non si può non pensare di venire in valpolicella e non visitare la fantastica Corte. Lastricata con il materiale tipico della zona, la pietra di Prun, l’ampia corte era usata per le attività agricole. Le 11 vigne antichissime che vi si trovano all’interno furono piantate nel 1875 in occasione della nascita del Conte Pieralvise, poi fondatore nel 1920 della Scuola Agricola a Gargagnago. Tra le poche sopravvissute alla filossera dei primi ‘900, queste vigne producono uva Molinara, clone Serego Alighieri.
Utilizzato nei vigneti antistanti, il clone della Molinara Serego Alighieri risulta fondamentale per conferire ai vini dello storico casato una personalità unica.
Altro elemento chiave ed imprescindibile di ogni visita è il fruttaio da appassimento. Affacciato sulla corte e sui vigneti, illustra il metodo tradizionalmente utilizzato nelle Venezie per concentrare aromi e profumi nei vini. I locali sono allestiti con graticci di bambù, le “arele”, sulle quali si depongono i grappoli ad appassire. Le uve che compongono l’uvaggio classico della Valpolicella, Corvina, Rondinella e Molinara, vengono lasciate riposare per un minimo di 100 giorni per poi essere vinificate per la produzione dei grandi vini della Valpolicella: l’Amarone e il suo alter ego dolce, il Recioto.
Venendo ai vini, siamo nel cuore della Valpolicella e nelle Possessioni Serego Alighieri si producono due preziosi cru: l’Amarone Vaio Armaron, entrato nella classifica dei 10 migliori vini al mondo di Wine Spectator, e il Recioto Casal Dei Ronchi. Anche il Valpolicella Classico Superiore MontePiazzo, proveniente dall’omonimo vigneto, è frutto di questa antica tecnica.
La cantina Serego Alighieri, come dicevamo, è la più antica della Valpolicella: vi riposano vini di riconoscibile carattere e nobiltà. Il profumo che si respira è sorprendente e deriva dalla presenza dei fusti in ciliegio da 600 litri. Tutt’ora utilizzato secondo l’antica tradizione della Famiglia Serego Alighieri, il legno di ciliegio contribuisce ad aumentare la morbidezza e la rotondità dei vini accentuando l’aroma tipico delle uve della Valpolicella.
Alcuni fusti di rovere sono ugualmente presenti in cantina: vengono utilizzati per la prima fase dell’affinamento poiché il legno di ciliegio consente solo un breve invecchiamento del vino a causa della sua porosità e dunque viene usato solo per un massimo di 4 mesi per conferire ai vini una personalità unica.
Per visitare questa poesia, ci sono diverse alternative, in particolare io mi permetto di suggerire la Dantesque Experience che permette di degustare 4 vini e con essi il clou della produzione Serego Alighieri, oppure fare la Historic Heritage Experience che consente anche di visitare le cantine Masi e 4 dei vini più rappresentativi delle due etichette.
Se pensate di fare questa visita allocate almeno 2 ore piene perché non bisogna correre quando ci si immerge nella poesia 😊.
Infine, le visite sono realizzate sia in italiano, sia in inglese per potersi facilmente far comprendere anche ai turisti stranieri.
A cura di Cristina Mascanzoni Kaiser
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