Bevagna è uno dei borghi medievali più belli ed antichi esistenti in Umbria, è stata inserita tra i Borghi più belli d’Italia e tra le Bandiere arancioni, è stata anche la città più vivibile d’Italia e solo visitandola, potete riempirvi gli occhi di tanta bellezza, arte e storia. Le sue origini sono antichissime, sin dall’età del ferro grazie a dei ritrovamenti, fanno supporre la presenza degli umbri a Bevagna. Diventa Municipio romano nel 90 a.C. col nome di Mevania, ricca di storia, Papi, poeti romani ed Imperatori, fino ai signorotti che se la contengono con i governatori pontifici del tempo.
Se visitate l’Umbria è di certo una tappa d’obbligo da fare, ricca di eventi e rievocazioni storiche come il Mercato delle Gaite, che cade ogni anno nei dieci giorni a cavallo delle ultime due domeniche di giugno, dove il paese torna indietro nel tempo fino al 1200, raccontando e riproducendo la vita quotidiana, i mestieri e le botteghe di quel tempo. Le quattro gaite (quartieri) San Giorgio, San Giovanni, San Pietro e Santa Maria si sfidano in quattro gare (gara dei mestieri, gara gastronomica, gara del mercato, gara di tiro con l’arco) per decretare chi vincerà il palio. Ci sarebbero infinite cose da aggiungere ma sono qui per altro.
In una sera caldissima di agosto, decido di prenotare un tavolo al ristorante Al Monastero, conosco la proprietà perché ha un altro ristorante storico a Foligno: “Il Cavaliere”, una dei migliori per me, quindi vado sul sicuro.
Si entra letteralmente dentro ad un vecchio monastero che spopolatosi è stato trasformato in parte in struttura ricettiva, luogo ideale di relax e riconciliazione con lo spirito, il tutto in uno scenario che trasuda spiritualità francescana e parte nel ristorante. L’entrata è un po’ anonima e non ben visibile, ma percorso un piccolissimo passaggio, si apre un giardino e un chiostro che ti lascia letteralmente incantato e stupito.
Vengo accolta calorosamente da personale giovane e cerimonioso, che durante la cena diventa piacevolmente confidenziale sempre con le dovute distanze e cortesia, il tavolo è ben curato ed apparecchiato, un sommelier ci illustra i vini in carta e cosa è stato aggiunto, ma non aggiornato, scelgo un Montefalco rosso riserva della cantina Milziade Antano.
Dal menù io e i miei commensali scegliamo: carpaccio di Black Angus con stracciatella e tartufo, panzottini ripieni di ricotta e pistacchio con fonduta di parmigiano e tartufo, cappellacci ripieni di manzo al tartufo con riduzione di vinsanto, disosso di faraona in casseruola con tartufo e pistacchi, tagliata al rosmarino, radicchio e acciughe e non contenti del poco tartufo ordinato, chiediamo se durante l’attesa del servizio potessero portarci delle bruschette con l’olio con sopra del tartufo, ovviamente fuori menù, ci dicono subito di sì. Ci hanno serviti un piattino di benvenuto con del baccalà fritto, arrivano le bruschette che copiosamente vengono ricoperte da tartufo fresco grattugiato a tavola, ci vengono proposti quattro tipi di oli diversi da abbinare alle bruschette, e ci viene spiegato minuziosamente ogni olio e i propri sentori e ciò che va ad esaltare nel gusto. Siamo solo all’antipasto!
Tutti i primi serviti sono incantevoli, con una menzione di merito sui panzottini ripieni di ricotta e pistacchio con fonduta di parmigiano e tartufo, veramente divini.
Le tagliate ci vengono servite alla giusta cottura richiesta, carne di ottima qualità e nel piatto si sente tutta.
Concludiamo con i dolci che non sono a menù ma ci vengono elencati a tavola e un gradevolissimo amaro dei Fratelli Taibi all’arancia, un must dei cannoli siciliani.
Sono stata talmente bene che sono tornata il giorno successivo con la mia famiglia per festeggiare il mio compleanno.
UNICA NOTA NEGATIVA: il menù è stampato in foglio A4, ma essendo aperto da poco tempo, immagino già che ci stiano lavorando.
PREZZO: tra 35€ e 40€ a persona
The Ghost Writer
Lascia un commento