Alle porte di Venezia, nella zona di Noventa di Piave e comuni limitrofi, su quella terra che al di qua del Piave cent’anni fa resse il massimo sforzo italiano, dal 1933 la famiglia Sutto porta avanti con amore e dedizione un’importante tradizione vitivinicola. Tre generazioni che hanno saputo far crescere l’azienda di famiglia coltivando i vigneti di Campo di Pietra, terre dei vini del Piave tra Treviso e Venezia, e selezionando nuovi terreni nelle zone di Valdobbiadene, patria del Prosecco, e nel Collio, terra di vini friulani d’eccellenza.
Oggi i pronipoti del fondatore e figli di Ferruccio continuano l’opera di ricerca e rinnovamento della propria cultura enologica e di valorizzazione di un ricco territorio che va conosciuto e assaporato.
E’ proprio questa unione tra familiarità e qualità che sorprende quando ci si affaccia al mondo Sutto e bisogna dedicare del tempo per comprendere e riuscire poi ad assaporare l’enorme ricerca, pensiero e qualità che sta alla base dell’experience e dei suoi prodotti.
Personalmente ho avuto la fortuna di conoscere Stefano Sutto, la moglie Silvia e le splendide figlie Virginia e Vittoria, e parlando con loro sono davvero riuscita a comprendere il progetto Sutto.
Anzitutto la passione, per la qualità e per i prodotti, per l’innovazione non solo delle tecniche, ma anche di business, per la ricerca e la promozione di un territorio e dei suoi giovani. A testimoniare quanto sia importante il concetto di passione, all’ingresso della Cantina Sutto un grande letto matrimoniale accoglie il visitatore esattamente per suggerire come il vino Sutto sia frutto della passione e come questa passione familiare sia l’incipit del pensiero Sutto in tutto ciò che con orgoglio porta il suo nome.
Il mondo Sutto oggi si dirama su tre ambiti principali:
- il vino: prodotto storico e principale ne è il comune denominatore con tre etichette di carattere e personalità – Sutto (i vini storici, dove il Merlot con il Sutto Campo Sella – 3 bicchieri confermato – è assoluto protagonista), Batíso (ricercato prosecco delle viti di Valdobbiadene) e Polje (proveniente dalla cantina Sutto di Cormons nel cuore del Collio) – espressione dello stretto rapporto tra tradizione e innovazione
- il cibo: con la trattoria Ca’ Landello, la SuttoOsteria, il SuttoCaffè e i SuttoWine (presenti oltre che a Noventa di Piave anche a Jesolo, a Milano in 3 location, in Belgio e addirittura a Nanchino) la famiglia Sutto ha creato dei luoghi dove non solo far assaporare il vino Sutto, ma far star bene l’ospite, con una selezione di prodotti di alta qualità che perfettamente si possono abbinare al vino. La conclusione ideale di una giornata dopo la visita in Cantina per godere appieno dell’ospitalità delle tre Venezie.
- L’ospitalità: ricercata, familiare e al contempo elegante dell’Omnia Hotel, un bel 4 stelle che può essere un perfetto punto d’appoggio per chi vuole assaporare con serenità un’ospitalità ricercata e fare shopping nell’adiacente centro commerciale McArthurGlen.
Il brand Sutto, presente sui tre ambiti, è tuttavia molto più di un brand, è la famiglia che ne è alle spalle, coi suoi valori e il suo approccio al lavoro, che riesce a trasmettere qualità nei prodotti e piacevolezza in tutti i posti in cui è presente.
Auguro quindi il più grande successo alla famiglia Sutto perché orgoglio di un territorio prima ancora che esempio di come la qualità, la capacità di fare vini e prodotti sinceri e il non aver paura di innovare, anche nei modelli di business e non solo nei prodotti, siano le basi per affermarsi nel mondo vitivinicolo e dell’ospitalità vitivinicola che tanto desideriamo.
Per vivere quanto ho avuto il privilegio di vivere io suggerisco a tutti di recarsi nella zona di Noventa di Piave, soggiornare all’Omnia Hotel e farsi trasportare dopo lo shopping al vicino SuttoWine e fare una verticale da Prosecco a Campo Sella. Chi non potesse fare questo può comunque recarsi in uno dei SuttoWine dove lo stile e familiarità riescono a ben trasmettere sensazioni ed emozioni.
A cura di Cristina Mascanzoni Kaiser
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