Come è semplice immaginarsi intorno a un tavolo. Sono immagini che sembrano essere stampate nel nostro Dna. Per le feste. Per un primo appuntamento. Per un incontro di affari. Andiamo a farci un caffè. Beviamoci una birra. Mangiamo una cosa veloce, così ci raccontiamo un po’.
Così semplice, da immaginarsi, da non riuscire invece a pensare a cos’altro si potrebbe fare se non sedersi a un tavolo, o a un tavolino, o su un prato per un picnic quando dobbiamo festeggiare qualcosa, quando vogliamo passare del tempo di qualità con una persona.
Qualità. Probabilmente è questa la parola che ci diversifica dal resto dei Paesi del mondo, dove la convivialità forse è un contorno della vita e non la portata principale. Mia nonna era abituata a prepararsi molto presto il caffè, all’alba, perché doveva poi mettersi ai fornelli per preparare da mangiare per la famiglia. E già verso la tarda mattinata era possibile sentire il profumo del ragù o quello del pesce nel forno. In Italia la qualità della tavola non è una questione di gourmet, ma di cuore, di amore.
Preparare qualcosa garantendo la sua qualità significa metterci il bene, l’anima; significa mettersi all’opera per la sola soddisfazione dell’altro. Ed è per questo che l’Italia è il paese del vino (siamo il maggior esportatore mondiale oltre che quello più competitivo del mondo): perché un calice di vino non è mai scelto a caso, perché arriva dalla produzione di qualcuno che con tutta probabilità ha fatto sacrifici enormi per le sue vigne, spesso facendo scelte azzardate e tutto per cosa?, per questo, per quella qualità che in Italia, lo ripetiamo, significa amore.
Ed è per questo che definire WineTales un Magazine sul vino lo ritengo sbagliato o comunque riduttivo: perché qui si parla di amore, di cura, di scelte. Come quella della nonna che sceglieva di alzarsi presto per preparare il pranzo.
Come quella di un vecchio zio che, sulla tavola, appoggia una bottiglia di vino fatta in casa che, ammettiamolo, non è poi così buona, eppure ha quel gusto di affetto che lo fa apparire di livello superiore.
L’amore per l’amore: forse è questo che c’è dietro a una storia di vino. Ed è questo che vogliamo, ogni giorno, raccontarvi.
Il Direttore Editoriale
Sabrina Falanga
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